Ordo Fratrum Minorum Capuccinorum IT

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updated 9:26 AM UTC, Mar 19, 2024

Due sorelle della grande Famiglia Cappuccina

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Prot. N° 00290/22

A tutti i Frati Cappuccini
e a tutte le Sorelle Cappuccine
di Madre Maria Francesca di Gesù, Anna Maria Rubatto
e di Madre Maria di Gesù, Carolina Santocanale

 Due sorelle della grande Famiglia Cappuccina

Carissimi fratelli
e carissime sorelle

il Signore vi dia pace!

1. È con grande gioia e gratitudine al Signore che il 15 maggio 2022 festeggiamo la celebrazione della canonizzazione di Maria Francesca di Gesù (al secolo Anna Maria Rubatto) fondatrice delle Suore Cappuccine di Madre Rubatto, e di Maria di Gesù (al secolo Carolina Santocanale) fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes; due donne che hanno saputo rispondere ai bisogni e alle necessità della povera gente. Tale evento è anche segno vivo e brillante della comunione profonda tra l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e la grande Famiglia che è andata via via crescendo nel tempo, aggregando molti Istituti femminili e maschili.

2. I due Istituti entrano a far parte della grande Famiglia Cappuccina con il decreto di aggregazione dell’allora Ministro generale fr. Pacifico da Seggiano: il 10 giugno 1909 per le Suore Cappuccine di Madre Rubatto e l’8 dicembre 1909 per le Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes. Da allora condividono con noi il dono che San Francesco d’Assisi ha ricevuto dal Signore: vivere insieme nella povertà e nella minorità.

3. Le due Fondatrici incontrano i Cappuccini, in tempi e modalità differenti, nelle persone di padre Angelo da Sestri Ponente per la Madre Rubatto e di padre Giovanni Maria Schiavo per Madre Santocanale. È così che nella loro nascente fraternità fiorisce il vivere senza nulla di proprio dove Dio è il Tutto, il Bene, ogni Bene e il Sommo Bene. Come fu per San Francesco, discepolo fedele di Cristo, la povertà e la fraternità divennero per loro segno di un amore umile, che nulla trattiene per sé e che trova, nel restituire tutto a Dio, l’autentica pace, la perfetta letizia e l’unità della comunione.

4. Nel tempo durante il quale si andava costruendo l’unità d’Italia, le due suore uniscono a loro modo il nord, dove operò Madre Maria Francesca di Gesù (Rubatto) e il sud, dove operò Madre Maria di Gesù (Santocanale), con una linea di continuità che ha come legame la carità e la dedizione ai più poveri. Poveri che per Madre Rubatto furono anche i molti che emigravano dall’Italia per raggiungere l’Uruguay, l’Argentina, il Brasile. Poveri che per Madre Santocanale furono quelli che nella terra di Sicilia avevano perso tutto; tra di essi chi era solo, orfano o senza nessuna assistenza e sostegno materiale.

Dalle brevi note di vita che seguono possiamo cogliere quanto il loro “sì” divenne fecondo e come l’abbondanza di grazie che donò loro il Signore rifluì anche sui frati Cappuccini.

5. Maria Francesca di Gesù, al secolo Anna Maria Rubatto nasce a Carmagnola (Torino), il 14 febbraio 1844. A quattro anni le muore il padre e a diciannove anni le muore anche la mamma. Lascia così il paese natale per trasferirsi a Torino. Qui diventa dama di compagnia della nobile Marianna Scoffone, dedicandosi altresì anche agli ammalati del Cottolengo e all’insegnamento del catechismo.

Nell’estate del 1883 è a Loano (Genova). Uscendo da chiesa, incontra un giovane manovale ferito alla testa da una pietra caduta da un’impalcatura. Subito lo soccorre. Lo stabile in costruzione era destinato ad una comunità femminile per la quale il Cappuccino padre Angelico da Sestri Ponente, stava cercando una direttrice. Intuisce che Anna Maria è la persona che cerca.

Lei resta sorpresa: ha 40 anni e una vita ben organizzata. Dopo un’intensa preghiera e il consiglio del Direttore spirituale e di San Giovanni Bosco, decide di far parte della nuova famiglia religiosa. Così il 23 gennaio 1885 nasce l’Istituto delle Suore Terziarie Cappuccine di Loano (dal 1973 Suore Cappuccine di Madre Rubatto).

Con il nuovo nome di suor Maria Francesca di Gesù, per mandato dell’Arcivescovo di Genova, Anna Maria è la prima Superiora. Dopo soli tre anni l’Istituto è in piena espansione. Nel 1892 apre personalmente una casa a Montevideo (Uruguay). Nel 1899 apre la casa di Alto Alegre, nord del Brasile, in aiuto alla missione “San Giuseppe della Provvidenza” dei frati Cappuccini. Il 13 marzo 1901, dopo solo diciotto mesi dall’arrivo delle suore, tutte e sette le religiose furono uccise insieme ai 4 frati Cappuccini, a due terziari e a 240 fedeli.

Nel 1902 Madre Maria Francesca intraprende il suo ultimo viaggio, che si prolungherà per due anni, da Genova a Montevideo. Muore a Montevideo il 6 agosto 1904. Il 10 ottobre 1993, nella basilica di San Pietro, fu beatificata da San Giovanni Paolo II.

6. Maria di Gesù, al secolo Carolina Santocanale nacque a Palermo il 2 ottobre 1852. Fin da bambina coltivò il desiderio di entrare nel monastero di S. Caterina, trovando la contrarietà dei genitori.

Nel 1880 si trasferì a Cinisi nella casa della nonna. Dopo una lunga malattia con l’aiuto del parroco e dopo aver incontrato il beato Giacomo Cusumano che aveva dato inizio al “Boccone del povero”, impostò una nuova opera nel solco della Regola Francescana. Il 13 giugno 1887, nella chiesa del Collegio di Maria, in Cinisi, ricevette, insieme ad altre giovani, il saio di Terziaria.

Poiché il luogo prescelto per la vita comune si mostrava insufficiente, ottenne dai genitori il permesso di abitare nella casa dei nonni. Qui si trasferì con le prime compagne l’11 febbraio 1891, iniziando il suo apostolato: visita e servizio ai poveri e agli infermi. Più tardi accolse anche un certo numero di orfane.

Aumentando ancora il numero delle consorelle sentì il bisogno di darsi una Regola, che le fu concessa, insieme al decreto di aggregazione dell’Istituto all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Il 13 giugno1910 Carolina, con il nuovo nome di Maria di Gesù, vestì il saio Cappuccino.

La Prima Guerra Mondiale fece sentire le sue drammatiche conseguenze anche sull’Istituto, ma le prove si fecero ancora più dure quando l’Arcivescovo di Monreale, pur elogiandone l’opera svolta, venendo a mancare i mezzi di sussistenza, la invitò a chiudere il noviziato.

Lo scoraggiamento e le incomprensioni finirono per incidere sulla sua salute. La “Signora”, come era chiamata con rispetto e devozione dalla gente di Cinisi, fu costretta a trasferirsi a Palermo dai suoi fratelli per curarsi. Riprese le forze, ritornò all’Istituto. Il 24 gennaio 1923, l’Arcivescovo le fece pervenire l’ordine di riapertura del noviziato e il decreto di conferma dell’Istituto. Morì il 27 gennaio 1923 a Cinisi. Il 13 giugno 2016 fu beatificata nel duomo di Monreale.

7. Il grande valore dell’aggregazione all’Ordine, presente in questa doppia canonizzazione, richiama la partecipazione ai beni spirituali preziosi e unici del carisma francescano cui ci si sente fortemente radicati e legati. Il sostegno sarà di vicendevole aiuto per crescere insieme nell’adesione e nell’annuncio del Vangelo.

8. Voi carissime sorelle ci restituite e ci mostrate che vivere il servizio semplice, umile, costante, fedele, compiuto con letizia, senza pretese di riconoscimenti, costruisce e fa vivere la stessa fraternità, ma soprattutto richiama il nostro stare con la gente, dando risposte concrete e vive alle sue sofferenze. Grazie care sorelle perché richiamate noi frati al nostro dover rimanere, secondo la nota espressione, “frati del popolo”.

9. Il mio augurio, care sorelle, è che sappiate conservare intatto il vostro stile di vita, non nella semplice ripetizione di gesti o di usanze, ma facendo rivivere l’intuizione e l’ispirazione fondamentale delle vostre Madri Fondatrici: in definitiva la capacità di amare tutti ed ognuno, volendo per loro il meglio. Che il vostro servizio al “lebbroso” di oggi abbia sempre come suo fondamento il volto di Cristo crocifisso e il materno sguardo di Maria, la Vergine Immacolata.

10. Cari frati e care suore, queste due donne che oggi la Chiesa ci indica nella loro santità di vita, ci vengano in soccorso e intercedano per noi la vera pace e l’autentica unità e comunione, indicandoci come essere, ancora oggi, docili strumenti nelle mani del Signore, chini sulle necessità degli uomini, per far loro assaporare la bontà di Dio, e per orientare a Lui il mondo intero.

Vi benedico.

Fraternamente

Roma, 12 maggio 2022
Memoria di san Leopoldo Mandič

Fr. Roberto Genuin      
Ministro Generale OFMCap.

Ultima modifica il Lunedì, 16 Maggio 2022 14:34