Ordo Fratrum Minorum Capuccinorum IT

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updated 9:26 AM UTC, Mar 19, 2024

Flavio Roberto Carraro OFM Cap. (1932-2022)

Se n’è andato in punta di piedi la sera di venerdì 17 Giugno 2022, Fr. Flavio Roberto Carraro, già Ministro Generale e vescovo emerito di Verona (Italia), nell’infermeria dei Cappuccini di Conegliano (TV). Nacque a Sandon (VE) il 3 Febbraio 1932 ed entrò giovanissimo tra i Frati Minori Cappuccini della Provincia Veneta vestendo l’abito nel noviziato di Bassano del Grappa (VI) il 14 Agosto 1948. Emessi i voti perpetui il 23 Marzo 1953, venne consacrato sacerdote a Venezia dal Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, poi dichiarato santo, il 16 Marzo 1957. Trascorse i primi anni di esperienza pastorale come formatore e insegnante nel Seminario serafico di Thiene (VI) fino al 1962, quando venne inviato Gerusalemme come studente dello «Studium Biblicum Franciscanum», ottenendo successivamente la Licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 1965. L’anno successivo (1966) fr. Flavio viene nominato Direttore dello Studio Teologico «Laurentianum» di Venezia e Docente di Sacra Scrittura. Nel 1970, in piena atmosfera postconciliare, viene nominato Rettore del Collegio Internazionale «San Lorenzo di Brindisi» a Roma, per ritornare poco dopo in Provincia Veneta, essendo eletto Vicario Provinciale (1972) e Ministro Provinciale (1975-1981) di Venezia. Il buon Dio, però, desiderava che egli continuasse a servire con un cuore ancora più grande i suoi frati, perché, l’anno dopo venne eletto Ministro Generale nel Capitolo del 1982 e rieletto in quello successivo del 1988. È nell’amore e nella dedizione verso i Frati del mondo intero, che padre Flavio riesce a dare il meglio di sé visitando tutte le Circoscrizioni, fondando nuove Provincie e ampliando la presenza dell’Ordine con l’apertura di nuove missioni. Tra le tante sue qualità, che rimangono memorabili, vi furono la memoria ferrea nel ricordare i nomi di tutti i frati e l’attenzione alle singole persone, anche dopo la visita. Nel 1996, San Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Arezzo-Cortona-San Sepolcro (Italia), venendo consacrato vescovo nella Cattedrale di Arezzo il 7 Agosto 1996. Lo stesso pontefice lo promuove alla sede di Verona il 25 Luglio 1998, dove fr. Flavio rimane vescovo fino all’8 Luglio 2007, quando rinuncia per raggiunti limiti di età. Sarà lui, nel frattempo, ad accogliere Benedetto XVI durante il Convegno Ecclesiale Nazionale (2006) di Verona. Rientrato in comunità con i frati nel Luglio del 2007, nel 2017 viene trasferito per la quiescenza nell’infermeria di Conegliano (TV) per l’incontro finale con Gesù risorto, da lui tanto amato. 

L’Ordine dei Cappuccini, la Chiesa e la «missio ad gentes» sono stati i tre orizzonti della ricca esistenza di questo umile figlio di San Francesco d’Assisi. Fr. Flavio è riuscito a traghettare il suo Ordine dentro la scia del rinnovamento auspicato dal Concilio Vaticano II, mediante i Consigli Plenari dell’Ordine (1981, 1986, 1992), la pubblicazione delle Fonti Cappuccine – da lui fortemente voluta –, nella veste di giovane segretario (1963-1964) di fr. Clemente Vicentini, Amministratore Apostolico di Foggia quando era vivente San Pio da Pietrelcina e quale Presidente dell’Unione Superiori Generali (1991-1994). Tessitore di relazioni, ha coltivato una profonda comunione con la Chiesa universale partecipando al Sinodo dei vescovi del 1987, 1990, 1994 e all’Assemblea per l’America Latina di Santo Domingo (1992). Dove la Chiesa richiedeva la presenza dei Frati Minori Cappuccini, fr. Flavio rispondeva, se poteva, generosamente inviando nuovo personale. È stato, comunque, l’impegno missionario dei frati e dei sacerdoti per le sue diocesi quello che accendeva maggiormente il cuore di fr. Flavio, frate e vescovo. Nell’Ordine avviò presto l’autonomia delle giovani Circoscrizioni, là dove era possibile, favorendo fraternità con superiori locali e la formazione dei candidati radicata sul territorio. Si spese per l’animazione delle Monache Clarisse Cappuccine e di molte altre Suore di Istituti Religiosi di ispirazione francescana e non, e intravide nella cultura una via privilegiata per la trasmissione del carisma negli altri Paesi. Non a caso, nel 1992 San Giovanni Paolo II lo volle membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli. Infine, fr. Flavio, durante il suo sevizio di governo, ebbe la gioia di vedere salire agli onori degli altari tanti suoi confratelli Cappuccini, non da ultimi San Leopoldo Mandić (1983) e San Pio da Pietrelcina (2002), i due santi della misericordia.

Fr. Flavio Roberto è stato un “padre” per molti frati, per molti sacerdoti e per molta gente; e come sempre avviene per un padre, quando ci lascia, seppure in silenzio come ha fatto lui, resta un vuoto, ma anche un’eredità preziosa. Mentre, con la preghiera di suffragio, lo affidiamo al Signore della vita affinché lo accolga nella sua misericordia a godere della gioia piena nella Risurrezione, ci poniamo noi stessi davanti al Signore per domandare la grazia di far tesoro della sua testimonianza di frate autentico e appassionato, che ha saputo contagiare molti fratelli nel rispondere con serietà alla propria vocazione. È andato a trovare tutti frati a casa loro, visitando le Circoscrizioni dell’Ordine, ha voluto vederne i volti e sentire i nomi, che la sua prodigiosa memoria gli consentiva di ricordare: saprà farlo anche ora davanti al Signore. Ha voluto bene ai suoi frati. Il Signore, che ricompensa con il centuplo chi si dona per amore suo, sia ora il compimento di ogni sua fatica.